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Lettera da Gerusalemme
L'incredibile Mar Morto
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Suor Sophie
Ho conosciuto Suor Sophie nel 1989, la prima volta che sono andato in Terra Santa. Prestava il suo servizio nell’orfanotrofio di Betlemme, con suor Nerissa.
Dal 1991, quando ho incominciato il mio servizio di accompagnatore degli scout lombardi, l’ho incontrata quasi tutti gli anni. In seguito, divenuto guida ufficiale di Terra Santa, ho personalizzato i miei viaggi “obbligando” i pellegrini  a tre cose diverse dal solito: le vetrate di Chagall, Yad Washem (altro “Perché?”), e l’incontro con lei o con altri religiosi che operano con gli ultimi in quella terra martoriata.
L’ultima volta che l’ho incontrata è stato nel 1999 all’orfanotrofio di Haifa: lei si occupava degli handicappati gravissimi: micro e macrocefali, vegetali che si dimenavano nel lettino. E con delicatezza li accarezzava e parlava loro come se capissero: certamente percepivano il suo amore, perché presto si calmavano. Credevo di aver visto di tutto nell’ambito dell’handycap, ma questo è stato un ulteriore passo verso l’ancor più profondo “Perché?”
Dal settembre 2000, dopo i noti fatti tra ebrei e palestinesi, non sono più potuto andare. 2001: Betlemme è blindata dai soldati israeliani, i palestinesi della città non sanno come vivere, non hanno più pane. E, comodo nella mia poltrona, vedo al telegiornale suor Sophie che rompe gli indugi: sfidando le milizie si fa intervistare, gira per la città facendosi riprendere, denuncia l’accerchiamento, chiede aiuti, chiede che il “mondo civile” intervenga per far vivere quella povera gente… una piccola suora libanese, contro gli Uzi… Mi ha fatto lo stesso effetto dello studente cinese a Piazza Tienammen…
Quest’anno dovevo tornarci finalmente… ma è iniziata la guerra nel Libano.
Dove sarà ora suor Sophie? Quanto soffre anche per il suo popolo?
Terra Santa. È dunque questa la terra di Dio?

Impressioni
Le impressioni del mio primo viaggio sono racchiuse nella lettera che ho scritto ad un’amica. Di quel viaggio c’è anche la descrizione del Mar Morto.
Chiuso Israele, negli anni successivi ho visitato la Turchia, la Siria e il Libano: posti bellissimi, ma che non hanno lo stesso fascino sentimentale della Terra di Dio, comprendendo in essa anche Egitto e Giordania, percorse più volte lungo i sentieri dell’esodo, sulle orme di Mosè.

Nostalgie
Ora ho molta nostalgia della città vecchia di Gerusalemme, di Gerico, del deserto di Giuda, Masada, Nazareth, Betlemme, Tabga, Beatitudini e Tabor; e poi ancora Sinai, Gerasa, Petra, Monte Nebo… ma più ancora ho nostalgia dei volti che ho incontrato: il pazzo Pere Michel, i due Gianazza, Joseph e sua moglie, padre Jack, Mahadi, Suor Sophie e suor Nerissa, Padre Piccirillo, Don Domenico e tutti gli altri. Luoghi e volti. Però ciò che mi manca di più è quel sentimento che ti fa sentire in comunione con Cristo e, per mezzo suo, con tutto il mondo, nonostante tutti i pasticci che noi uomini possiamo combinare.

http://www.donromeo.it/html/tersanta.htm

http://users.libero.it/nicoschi/chagalleminiguida.html